Il reportage di un matrimonio: 5 caratteristiche imprescindibili
Come lo stile del reportage si può adattare alla narrazione di un matrimonio
Il reportage fotografico è un genere che nasce in un ambito del tutto diverso da quello dei matrimoni, ma le sue caratteristiche fondamentali possono essere utilizzate efficacemente in altri campi.
Ma cerchiamo innanzitutto di capire insieme, molto brevemente, che cos'è un reportage fotografico.

Luce naturale, un momento intimo e spontaneo, una storia: il reportage di matrimonio
Il reportage fotografico
Il reportage fotografico, o fotografia documentaria, è fondamentalmente un racconto oggettivo della realtà che ci circonda, vista con gli occhi del fotografo. Viene soprattutto utilizzato nel giornalismo per narrare solitamente situazioni drammatiche, come il disagio sociale, la guerra, ma anche la società contemporanea, tematiche ambientali, un viaggio o temi scientifici.
Quindi il reportage fotografico ha inizio nella mente del fotografo, che lo progetta, lo realizza nel tempo necessario e infine lo presenta in un numero congruo di fotografie, mai ripetitive.
Se leggendo vi è venuta la curiosità di godervi qualche reportage fotografico, non potete non visitare la più importante agenzia fotografica mondiale di reportage: Magnum Photos fondata, tra gli altri, da Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, due pionieri del fotogiornalismo.
Il reportage di matrimonio
Apparentemente il mondo della fotografia documentaria è slegato del tutto da quello del matrimonio. Tuttavia è possibile adattare molte delle sue caratteristiche peculiari anche in altri ambiti fotografici: è proprio quello che adoro fare! Nella mia carriera di fotografo, anche se mi sono specializzato nella fotografia matrimoniale, mi è capitato di affrontare altre tipologie di servizi fotografici: ma ci sono alcune caratteristiche del fotogiornalismo che fanno parte del mio modo di fotografare e che inevitabilmente sono presenti in ogni mia produzione. Eccole qui!
1. Il racconto
A me piace raccontare storie. Un reportage racconta una storia, quindi l'analogia è perfetta. In un reportage di matrimonio io racconto la storia di quel giorno, dall'inizio alla fine. Ma, potendo, preferisco anche raccontare quello che c'è stato prima del matrimonio: con una sessione di fotografie prima o dopo il matrimonio stesso, è bello poter raccontare la vita di tutti i giorni della coppia e l'amore che li lega da un tempo indefinibile.
Inoltre cerco di narrare una piccola storia in ogni fotografia che scatto. Se pensate che non tutti i momenti di un matrimonio si prestino a farlo, vi sbagliate: in qualsiasi situazione, infatti, può svelarsi uno sguardo, un abbraccio particolarmente intenso, un gesto affettuoso che può raccontare tanto, non solo ai diretti interessati ma anche allo spettatore sconosciuto. L'importante è essere sempre pronti a coglierlo e a ricordarlo per sempre con una fotografia.

Un esempio di racconto in una singola fotografia
2. Il realismo
Il reportage fotografico racconta la realtà vista dagli occhi del fotografo.
È possibile farlo anche in occasione di un matrimonio: non occorrono finzioni nel documentare quello che è uno dei giorni più belli della nostra vita. Non occorrono sovrastrutture né improbabili trucchi o stratagemmi: quello che si presenta davanti ai miei occhi è sempre una sincera manifestazione di un amore, una sentita partecipazione a un lieto evento, un affetto che va oltre gli spazi e i tempi, una fortissima voglia di festeggiare.
È tutto già splendido così, sono emozioni e sensazioni che non aspettano altro che essere raccontate e fermate nel tempo da un occhio pronto e competente.

Un pianto sincero non è certo da nascondere
3. La luce naturale
Nella fotografia di reportage difficilmente si hanno tempo e possibilità di migliorare la luce ambientale se non utilizzando la soluzione più veloce e pratica, quella di un flash montato sulla fotocamera. Nel mio caso cerco di sfruttare la luce disponibile senza modificarla artificiosamente. Non tanto perché voglia attenermi rigidamente a delle regole non scritte, quanto piuttosto per rimanere il più discreto possibile.
Già il lampo di un flash può infastidire, figuriamoci avere la presenza di assistenti che costruiscono la miglior luce possibile con pannelli riflettenti, aste con luci, ombrelli e così via. Dal mio punto di vista è meglio rinunciare alla luce perfetta, sfruttando al massimo quella disponibile, per acquisire vantaggio in discrezione e intimismo, che portano a un risultato più naturale e spontaneo.
Quando possibile, di solito durante i ritratti degli sposi, fornisco qualche indicazione su dove posizionarsi, proprio per avere la migliore illuminazione naturale. Invece, dopo il tramonto, se la location non dovesse essere sufficientemente illuminata, mi trovo costretto a provvedere con delle fonti di luce adatte allo scopo.

La luce naturale di una finestra può creare un'atmosfera meravigliosa
4. Spontaneità
Nel pieno rispetto delle emozioni degli sposi e di quella che è la loro giornata, volendo raccontare la realtà degli avvenimenti, intervengo solo qualora sia strettamente necessario. Preferisco infatti dare dei consigli prima dell'evento (allo stesso modo di come faccio qui sul blog), piuttosto che essere eccessivamente presente nei vari momenti che caratterizzano il giorno del matrimonio.
La discrezione del fotografo è l'elemento fondamentale per avere un risultato che sia spontaneo e naturale: poco dopo il mio arrivo vi dimenticherete del tutto della mia presenza e il risultato del mio lavoro sarà un vero e proprio reportage di matrimonio, come i tanti che potete già guardare qui sul sito.

Un momento del tutto spontaneo durante la preparazione di Giorgia
5. L'attimo fuggente
Un bravo fotoreporter non è un pigro che aspetta che l'evento da fotografare gli si palesi davanti, ma è un fotografo attivo, alla continua ricerca del momento interessante o emozionante da immortalare: l'attimo da cogliere potrebbe essere dietro l'angolo, anche se fortunatamente fotografo delle scene da un matrimonio e non delle situazioni ben più gravi o pericolose.
Questa però è la differenza tra chi crede davvero nel reportage e chi invece si limita a dichiarare di fare reportage di matrimonio. Come distinguere i primi dai secondi? Basta dare un'occhiata a più servizi fotografici completi: se sono tutti simili e non ci sono guizzi o scatti particolari che caratterizzano ogni servizio, siete di fronte a un fotoreporter seriale, un fotografo che, non avendo probabilmente più stimoli, si limita a svolgere più o meno sempre lo stesso lavoro, con le stesse inquadrature che ritraggono persone diverse.
Il vero fotoreporter è invece continuamente alla ricerca, non solo per consegnare ricordi migliori ai propri clienti, ma soprattutto per migliorare se stesso.

Un attimo dopo e la fotografia non sarebbe stata più efficace
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